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Le ultime novità sul contenzioso tributario

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Le ultime novità sul contenzioso tributario

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Il contenzioso tributario in Italia è stato recentemente interessato da una riforma profonda e organica, avviata con la Legge 31 agosto 2022, n. 130 e successivamente sviluppata dai Decreti Legislativi n. 219 e 220 del 2023. Gli interventi più recenti risalgono al 2025, con l’emanazione del Decreto Legislativo n. 81 del 13 giugno 2025, che ha introdotto ulteriori innovazioni volte a rendere il processo tributario più moderno, digitale ed efficiente.

Principali cambiamenti normativi (2025)

Nuova denominazione degli organi giudicanti: le Commissioni tributarie sono state trasformate in Corti di Giustizia Tributaria di primo e secondo grado.

Giudice monocratico: introdotto per le controversie di valore inferiore a 3.000 euro.

Processo tributario telematico obbligatorio: depositi e notifiche devono avvenire tramite portale SIGIT o PEC. È inoltre prevista la possibilità di udienze da remoto.

Rafforzamento del contraddittorio preventivo: obbligatorio prima dell’atto impositivo, con abolizione del reclamo-mediazione e valorizzazione di strumenti deflattivi come la conciliazione giudiziale.

Nuove regole sull’onere della prova: maggior rigore a carico dell’Amministrazione finanziaria.

Semplificazione e accelerazione delle procedure: possibilità di decisione immediata in camera di consiglio dopo l’udienza e lettura contestuale del dispositivo.

Digitalizzazione completa del processo: inclusa la gestione della fase esecutiva.

Estensione della conciliazione: applicabile anche ai ricorsi pendenti in Cassazione.

Decreti e disposizioni di rilievo

D.Lgs. n. 81/2025: ha introdotto correttivi e integrazioni per migliorare efficienza ed equità del processo tributario.

D.Lgs. n. 220/2023: ha disciplinato nel dettaglio le modalità operative della digitalizzazione, notifiche e depositi.

Rimborso automatico: le somme pagate in eccesso devono essere restituite entro 90 giorni in caso di sentenza favorevole al contribuente.

Focus sulle principali modifiche processuali
1. Contraddittorio preventivo rafforzato

Ogni atto impositivo deve essere preceduto da un contraddittorio reale con il contribuente. In assenza, l’atto è annullabile.
L’Ufficio deve comunicare lo schema di provvedimento: se il contribuente replica o produce documenti, la decisione finale deve contenere una motivazione rafforzata.
Restano esclusi alcuni atti automatizzati (cartelle, accertamenti parziali, ruoli, intimazioni).

2. Digitalizzazione e attestazione di conformità

Dal 13 giugno 2025, i documenti cartacei digitalizzati e depositati devono essere accompagnati da attestazione di conformità, firmata digitalmente dal difensore.
Questa sostituisce la produzione dell’originale cartaceo nei successivi gradi di giudizio: senza l’attestazione, il documento è inutilizzabile.

3. Rimborso dopo la sentenza di appello

Il contribuente non deve più attendere il passaggio in giudicato: le somme versate in eccesso vengono rimborsate subito dopo la sentenza favorevole di secondo grado, pur restando la possibilità di impugnazione in Cassazione.

4. Messa in mora via PEC nel giudizio di ottemperanza

La messa in mora può avvenire tramite PEC firmata digitalmente, inviata a indirizzi ufficiali (INI-PEC o ReGIndE), con riduzione di tempi e costi rispetto alla notifica tramite ufficiale giudiziario.

5. Conciliazione anche in Cassazione

La conciliazione fuori udienza è stata estesa anche ai giudizi pendenti dinanzi alla Corte di Cassazione, consentendo la definizione bonaria di contenziosi anche molto risalenti.

Impatti operativi per gli avvocati e strategie difensive

Adeguamento ai nuovi modelli digitali per il deposito e la gestione degli atti.

Corretta attestazione di conformità per evitare l’inutilizzabilità dei documenti.

Prontezza nel richiedere rimborsi subito dopo le sentenze favorevoli di appello.

Valutazione della conciliazione anche in sede di Cassazione come strumento deflattivo.

Conclusioni

Le riforme del 2025 segnano un passaggio decisivo verso una giustizia tributaria digitale, snella e garantista, in grado di assicurare tempi più rapidi, maggiore tutela del contribuente e un rafforzamento degli strumenti deflattivi.
L’obiettivo dichiarato è ridurre l’arretrato e incentivare soluzioni conciliative, in un sistema che diventa progressivamente più trasparente, moderno ed efficiente.

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